Minori confessano: “Iniziato a drogarci grazie ai profughi”

MINORI CONFESSANO: ‘INIZIATO A DROGARCI GRAZIE AI PROFUGHI’
di Ninni Raimondi

Sfilata di minorenni davanti ai giudici di Rovigo: “Sì, compravamo droga otto volte al mese dai profughi”. Tutto è iniziato dalla denuncia di una mamma.
“Sì ho fatto uso di sostanze stupefacenti, ne compravo anche due volte alla settimana, per 5 o 10 euro alla volta. Sì era soprattutto marijuana o hashish. Sì ho comprato anche cento volte in un anno”.
Alcuni dei ragazzi che hanno sfilato ieri davanti al collegio di Rovigo, presieduto da Angelo Risi, con giudici a latere Silvia Varotto e Raffaele Belvederi, sono ancora minorenni.
Nell’aula A li hanno accompagnati i genitori per testimoniare che a loro un certo “Escobar” o un certo “Myfriend” cedevano la droga.

L’indagine della squadra mobile di Rovigo, che tra il giugno del 2016 e l’ottobre del 2017 incastrò diversi profughi spacciatori, partì dall’appello di una mamma disperata perché il figlio faceva uso di sostanze stupefacenti e di pasticche e non ne usciva fuori. A questo sono serviti i profughi del PD, delle Ong e del Vaticano.
Ieri in aula solo due dei cinque africani imputati di spaccio di droga a minorenni: R. R, nigeriano di 28 anni, difeso dall’avvocato Paolo Novellini del foro di Milano ed E. E, 23 anni, gambiano difeso dall’avvocato Massimo Bellinello del foro di Rovigo. Le altre tre posizioni sono state stralciate, perché hanno deciso di patteggiare o il rito abbreviato (quindi con sconto di 1/3 della pena).

Al vertice della gang c’erano due nigeriani, entrambi in attesa di ricevere lo status di rifugiati.